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Museo della Cripta di Monsanpolo

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Il Museo della Cripta

Sono i giorni della commemorazione dei defunti e come ogni anno ci ritroviamo a riflettere su una delle questioni cardine dell’esistenza umana. Come spesso accade questi giorni ci ricordano il Museo della Cripta situato sotto la Chiesa Maria Ss. Assunta a Monsanpolo del Tronto. Una cripta esplorata durante i lavori compiuti dopo i danni causati dal sisma che ha colpito l’Umbria e le Marche nel 2003. Durante l’esplorazione sono state individuate quattro fosse granarie medievali utilizzate successivamente per la conservazione degli alimenti e infine chiuse, in parte distrutte, per far posto alla chiesa e la cripta erette nella seconda metà del Cinquecento. Durante lo scavo archeologico e lo svuotamento dell’ossario della Cappella della Buona Morte, la sorpresa per gli addetti ai lavori, sono stati rinvenuti oltre 20 corpi umani mummificati.

Al Museo della cripta si accede dall’ingresso in via Mazzini. Subito, in fondo al corridoio d’ingresso, si scorge l’affresco del seicento della Pietà della Cappella della Buona Morte, dove sono conservati alcuni corpi mummificati. Sulla destra dello stesso corridoio, c’è l’accesso che conduce alla cripta che sotto le sue volte in mattoni rossastri custodisce altri quattro corpi mummificati, i rosari, le medaglie, gli anelli e gli oggetti rinvenuti durante lo scavo.

Alla scoperta del ceto popolare del Piceno

Il percorso museale è uno straordinario viaggio nel passato, alla scoperta del ceto popolare del Piceno che va dal secolo XVII al XIX. Le teche che maggiormente colpiscono sono quelle dove sono le mummie e dove sono esposte le vesti indossate dai defunti. Gli abiti sono quelli utilizzati per l’ultimo viaggio, quelli che in vita erano indossati nelle occasioni importanti e di festa. Le vesti seppur povere, sono quelle belle le migliori di quelle persone, che sono eccezionalmente sopravvissute insieme ai corpi mummificati. Le condizioni climatiche favorevoli hanno consentito la conservazione delle fibre tessili, come la canapa, il lino e la ginestra. Fatto raro il ritrovamento, divenuto occasione di studio della vita popolare di un periodo storico poco conosciuto.

Le domande di sempre

Nel momento in cui nasciamo abbiamo la certezza che la vita giungerà a termine e la morte prima o poi verrà a farci visita. Fiumi di inchiostro sono stati scritti sul tema da filosofi, poeti, artisti, medici, religiosi, fisici, chimici, politici, monarchi, papi, psicoterapeuti. Tutti hanno avuto modo di riflettere sulla questione che incute timore. C’è chi la morte l’ha attesa con impazienza, chi l’ha sfidata, chi con rassegnazione l’ha accettata e chi si è sostituito “all’angelo della morte”, ognuno le ha dato il senso che riteneva più confacente a se stesso. Sono giorni che ci riportano alla realtà e secondo noi sono utili per ripetersi che il tempo è troppo breve per non viverlo pienamente nel rispetto di noi stessi e degli altri.

Se ti è piaciuto il nostro racconto sul Museo della Cripta di Monsanpolo, puoi trovare altri particolari luoghi da visitare e fotografare cliccando qui. Se non vuoi perdere i nostri scatti, seguici su Instagram @charmenoff


‘A morte ‘o ssaje ched’è?… è una livella.

Totò


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