Orsanmichele i suoi tesori
Le fecero realizzare le corporazioni delle Arti e mestieri
Orsanmichele è il particolarissimo edificio che trovi in pieno centro a Firenze tra Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio. Un palazzo di tre piani in stile romanico-gotico. Un parallelepipedo tra i più alti della città con delle nicchie, quattordici per l’esattezza, “abitate” da statue di santi in bronzo o marmo.
Uno straordinario compendio scultoreo
Sono le statue dei santi ai quali si appellavano le corporazioni di Firenze, realizzate dai più grandi artisti dell’Umanesimo e Rinascimento fiorentino, come Nanni di Banco, Donatello, Andrea del Verrocchio, Gianbologna, Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti, Baccio da Montelupo. Sopra alle nicchie dove alloggiano i santi, ci sono i grandi medaglioni con le effige delle corporazioni ritratte ad affresco, oppure in terracotta policroma invetriata, quest’ultime opere di Andrea e/o di Luca della Robbia.
L’origine del nome di Orsanmichele
Divertente l’origine del nome di Orsanmichele. Una sorta di mashup del nome della chiesa: San Michele in orto. La chiesa è appartenuta alle monache benedettine poi demolita per far posto alla Loggia del Grano. La loggia è stata distrutta a sua volta da un incendio e infine il tutto è stato ricostruito e rialzato con l’attuale aspetto a tre piani. Il piano terra è stato riconsacrato ridando vita alla chiesa con un’anomala pianta rettangolare. Il tabernacolo dell’Orcagna, gioiello dell’arte gotica, che ospita la Vergine col Bambino e gli Angeli dipinta da Bernardo Daddi è lo spettacolo da godere.
Al secondo piano i tesori sclutorei
Curioso il fatto che sopra alla chiesa, al secondo piano, si è continuato a lungo a stoccare e commerciare le granaglie. Il grano veniva fatto passare attraverso le colonne forate al centro, che dal secondo piano andavano a riempire i sacchi al pianterreno attraverso delle apposite aperture. Le bocchette sono ancora visibili. Oggi quel piano ospita le opere originali che erano nei tabernacoli all’esterno, che mano mano sono state sostituite con le copie. Orsanmichele è collegato all’antistante Palazzo dell’Arte della Lana da un ponte che si trova sempre al secondo piano dal quale si accede. Spettacolare è la vista che si gode sulla città dal terzo piano anch’esso visitabile.
Orsanmichele e Burri
I cassetti della memoria si aprono. Ci siamo ricordati della mostra allestita appositamente da Burri per la fabbrica di Orsanmichele. L’artista, ha esposto nove opere ed una scultura monumentale dal titolo “Il grande nero“, che oggi è visibile all’interno della Rocca Paolina a Perugia. Le altre opere sono esposte all’ex essiccatoio del tabacco a Città di Castello. Orsanmichele, lo consideriamo il valore aggiunto del luogo, è visitabile gratuitamente.
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