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Il castello di Melfi e i due francobolli

Castello di Melfi

“Il bibliofilo ha con la letteratura lo stesso rapporto che il collezionista di francobolli ha con la geografia.”
Karl Kraus

Un castello due francobolli

Quando eravamo piccoli collezionavamo i francobolli, in particolare ci piacevano quelli che ritraevano i castelli d’Italia. A lungo abbiamo fantasticato di poterli visitare. Il ricordo di quei francobolli riaffiora di fronte a uno dei castelli, quello che aveva la particolarità di essere stampato con due tagli differenti ma con la stessa immagine, quello, cioè, da 300 e da 500 lire. Il castello dei due francobolli è il Castello normanno di Melfi, ora sede del Museo Archeologico Nazionale del Melfese.

Le costituzioni melfitane

Molto c’è da raccontare su questo splendido castello. Il viaggio nella storia ci porta nell’XI secolo, quando Guglielmo d’Altavilla decise di insediarsi a Melfi costruendo il primo nucleo della sua dimora. Il castello è stato eretto sui ruderi di un castello preesistente, posto su una altura e domina tuttora la città. Ampliato successivamente da Federico II di Svevia nel 1231. È qui che sono state promulgate le cosiddette “costituzioni melfitane“, cioè il primo testo scritto riguardante una serie di norme e di leggi che regolamentano il vivere comune. La struttura, in seguito, diventa dimora di Carlo I D’Angiò re di Sicilia e Giovanni II Caracciolo, che apportarono in tempi diversi ulteriori apliamenti.

I concilii e la prima crociata in Terra Santa

Nel 1531 l’imperatore Carlo V dona il feudo di Melfi ad Andrea Doria. Fu tra i secoli XVI e il XVIII che i Doria trasformarono la fortezza a residenza nobiliare e restando i legittimi proprietari fino al 1954. Oggi il castello è di proprietà dello Stato italiano. Il castello è stato la sede di vari Concilii, il terzo in particolare attira la nostra attenzione, è quello presieduto dal Papa Urbano II nel 1089, il pontefice in quell’occasione bandì la prima crociata in Terra Santa contro gli infedeli. La chicca la scopriamo sulla torre ovest, detta “baluardo del lione” che presenta una sporgenza a forma di nido. Secondo la leggenda sarebbe la torre dove fece il nido l’aquila imperiale di Federico II di Svevia.

Se ti è piaciuto il nostro racconto sul Castello di Melfi, puoi trovare altri mitici castelli da visitare cliccando qui. Se non vuoi perdere i nostri scatti, seguici su Instagram @charmenoff

Questo racconto è stato scritto ascoltando: Castle of glass dei Linkin Park.


“Più invecchiamo, più siamo apprezzati, come i francobolli.”

Valeriu Butulescu



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