fbpx
LOADING

Digita per Cercare

#SOCIALCORNER CENTRO EMILIA ROMAGNA

Duomo di Modena in 12 punti

Piazza Grande Modena

Dal primo punto al quinto

1 La prima pietra della Cattedrale fu posata il 9 giugno del 1099.

2 L’incarico di progettare la Cattedrale fu affidato a Lanfranco.

3 L’altro grande artista, che sarà attivo a Modena dal 1100 al 1110, è Wiligelmo. Suoi sono i capitelli all’interno dell’edificio e le opere scultoree che si trovano sui muri esterni dell’edificio.

4 Cattedrale metropolitana di Modena è dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano. È suddivisa in tre navate da un’alternanza di colonne e pilastri col presbiterio sopraelevato sulla cripta.

5 L’edificio è stato eretto riutilizzando le antiche rovine romane di Mutina, pratica molto diffusa nel medioevo prima della riapertura delle cave nel XII secolo.

Dal sesto al settimo punto

6 Delle sei porte d’accesso all’edificio di culto ne segnaliamo due. La Porta dei Principi il cui architrave scolpito, è suddiviso in sei riquadri, che ritraggono gli episodi della vita di san Geminiano, opera del Maestro di San Geminiano. La Porta della Pescheria che ha, sulla faccia interna degli stipiti, scolpito il ciclo dei Mesi. Partendo dallo stipite destro, partendo dal basso sono “narrati” Gennaio andando verso l’alto alto fino a Giugno. Lo stipite di sinistra riprende, sempre dal basso, da Luglio. Ogni mese è rappresentato da un contadino ritratto in un’azione tipica del mese.

Se vogliamo paragonarlo a qualcosa di contemporaneo è una sorta di calendario di Frate Indovino dell’epoca. Sono indicati i tempi e le attività stagionali da svolgere durante i mesi dell’anno. Sull’archivolto è scolpita la vicenda di Re Artù di Bretagna. Sugli stipiti e l’architrave, sono ritratti sempre su pietra, gli animali quelli delle antiche fiabe di Fedro e Roman de Rénard.

7 Matilde di Canossa, figura femminile di spicco del medioevo, una delle poche, vista la scarsa considerazione che si aveva delle donne e la misoginia sempre più diffusa nel mondo ecclesiastico, alimentata anche dall’imposizione papale, riguardante il celibato del clero, attuata proprio in quegl’anni. La gran contessa, era presente nel 1106 insieme a papa Pasquale II, quando furono traslate le reliquie del patrono della città: san Geminiano. Alla solenne cerimonia parteciparono varie componenti della realtà politica, sociale e religiosa del tempo, il vescovo, i nobili e la borghesia.

Dall’ottavo al decimo punto

8 Nella cripta è custodito il sepolcro di San Geminiano, da non perdere La Madonna della pappa, il gruppo in terracotta policroma di Guido Mazzoni, capolavoro del Rinascimento. All’interno del duomo sono da vedere l’Altare delle Statuine di Michele da Firenze, il Coro intarsiato dei Lendinara, la Cappella Bellincini, la Tavola di San Sebastiano di Dosso Dossi.

9 La Ghirlandina è la torre che svolgeva la doppia funzione di Torre Civica e Campanile della Cattedrale. È alta 89.32 metri. L’origine del nome è legata alle balaustre in marmo della guglia, leggiadre come ghirlande. Se ci fate caso è una torre pendente.

10 All’interno della Ghirlandina nella cosiddetta Sacrestia del Comune, è esposta la celebre trecentesca Secchia rapita. L’oggetto è lì a ricordare la contesa tra modenesi e bolognesi della storica battaglia di Zappolino del 1325. Quella esposta è una copia, l’originale si troverebbe all’interno del palazzo comunale di Modena, anche se qualcuno sostiene che è una copia anche quella e l’originale sia nascosto e custodito in una chiesa.

Gli ultimi due punti

11 Al quinto piano della torre si trova una stanza dove sono presenti otto colonne con interessanti capitelli: Capitello di David, Capitello dei Giudici, Capitello dei leoni e i capitelli a motivo vegetale. L’ambiente è chiamato la Stanza dei Torresani perchè in passato vi abitavano le guardie a servizio del comune, dette appunto Torresani. Il compito dei custodi era quello di vigilare sulla città, dare il segnale di apertura e chiusura delle porte della cinta muraria e scandire le ore suonando le campane. È documentata la presenza dei Torresani a partire del 1306 fino alla seconda metà dell’Ottocento.

12 Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina, fanno parte della lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Sono, infatti, “uno dei principali luoghi di formazione di un nuovo linguaggio figurativo, destinato ad influenzare gli sviluppi del Romanico nella Pianura Padana, mentre il suo apparato scultoreo rappresenta un osservatorio privilegiato per capire il contesto culturale che accompagnò la rinascita della scultura monumentale in ambito europeo”.

Ti è piaciuto il nostro racconto su Modena Patrimonio dell’UNESCO? Puoi trovare altri racconti su altri siti cliccando qui. Se non vuoi perdere i nostri scatti, seguici su Instagram @charmenoff


Tags:

Ti potrebbe anche piacere...

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *