Torre Guinigi a Lucca
I lecci e la torre
La torre Guinigi è uno dei simboli della città di Lucca. Alta quarantaquattro metri, è il tipico esempio dell’architettura romanico gotica lucchese. È stata costruita, nella seconda metà XIV secolo, in pietra e mattoni, ornata di trifore, stemmi, cornici e targhe. Per raggiungere la cima bisogna salire circa 230 gradini, alla sua sommità c’è un piccolo giardino pensile, diviso in tre aiuole, dove sono stati messi a dimora degli alberi di leccio.
La vista mozzafiato
Dalla torre Guinigi si ha una veduta mozzafiato. Ti colpisce da subito la vicina Torre delle Ore con i suoi cinquanta metri di altezza. Si individua con facilità Piazza Anfiteatro, chiamata così perché i palazzi che vi si affacciano, tutti uniti l’uno all’altro, seguono la forma dell’anfiteatro romano sul quale sono stati edificati. Si vedono, con la loro bellezza la chiesa romanica di San Frediano. La basilica con pianta a croce latina, influenzata dallo stile romanico pisano, dedicata a San Michele al Foro. Il meraviglioso duomo di San Martino dalla splendida facciata in stile romanico e stile gotico e l’imponente torre.
Quasimodo e D’Annunzio
Nella sagrestia del duomo, è custodito il sarcofago, che ha ispirato i versi di D’Annunzio e Quasimodo, di Ilaria del Carretto, opera dello scultore Jacopo della Quercia. Ilaria, moglie di Paolo Guinigi, è morta di parto in giovanissima età. Paolo, uno dei personaggi di spicco della famiglia Guinigi, le ha fatto realizzare uno dei monumenti funebri tra i più noti al mondo.
Le leggende sui lecci
Ai lecci della Torre Guinigi sono legate due leggende che riguardano Ilaria e Paolo. Si racconta, infatti, che la morte di Paolo, sia stata preannunciata, dalla perdita delle foglie dell’albero più alto. Quella riguardante Ilaria narra che la donna sia in attesa di ricongiungersi all’amato marito, insieme al suo fedele cagnolino, sotto le fronde del grande albero di leccio. Sarà forse per questo motivo, che col passare dei secoli la torre è sopravvissuta intatta con i suoi meravigliosi lecci.
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