fbpx
LOADING

Digita per Cercare

CHARMEWORLD

Salvaleón de Higüey e San Pedro de Macorís


Dove sorge il sole

Salvaleón de Higüey e San Pedro de Macorís sono due città, due mete in Repubblica Dominicana se volete prendere una pausa dalle sue meravigliose spiagge e dalla faticosa pratica della tintarella dorata.

Coltivazioni sterminate di canna da zucchero prima di giungere al capoluogo Salvaleón de Higüey della provincia di La Altagracia, ma se lo chiamate semplicemente Higüey, non sbagliate. “Dove sorge il sole” è il significato del nome ereditato dalla città dato dai Taíno, il popolo indigeno che lo abitava prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo. Guarda caso la città si trova nel punto più orientale dell’isola di Hispaniola, nella regione dove si vedono primi i raggi del sole quando sorge.

Nuestra Señora de la Altagracia

Higüey è una sorta di città “sacra” della Repubblica Dominicana, ma forse sarebbe opportuno dire dell’America Latina, visto il via vai dei pellegrini sudamericani che giungono alla Basilica minore di Nuestra Señora de la Altagracia, la protettrice del popolo dominicano. La struttura, a croce latina, con il portone principale in bronzo con placcatura in oro 24 carati, un campanile con 45 campane di bronzo e gli audaci archi parabolici che si ergono verso il cielo, sono gli elementi architettonici della moderna basilica. Gli archi ricordano due mani giunte in preghiera, per altri vogliono simboleggiare il mantello della Vergine. Progettata dagli architetti francesi André-Jacques Dunoyer de Segonzac, Pierre Dupré e Pierre Domino, vincitori del concorso internazionale bandito nel 1947, la basilica è stata costruita in 17 anni. Il 1954, l’anno d’inizio dei lavori.

La Chiesa di San Dionisio

L’attuale chiesa ha sostituito l’antico santuario, risalente al 1572. Fu il presidente Joaquín Balaguer, il 21 gennaio 1971, a inaugurarla, il 17 ottobre dello stesso anno, Paolo VI la eleva a basilica minore e il 12 ottobre 1992 vi si recò papa san Giovanni Paolo II, durante la sua seconda visita nel Paese. Le innumerevoli candele accese, le tinte delle vetrate che colorano l’interno della struttura e la palpabile devozione dei fedeli, che di fronte alla sacra effige rivolgono le preghiere chiedendo l’ennesimo miracolo, sperando di essere ascoltati, da aggiungere a quelli dei secoli passati, sono le sensazioni che si avvertono.  Se la Basilica minore è la prima tappa, la seconda è l’antico santuario la Chiesa di San Dionisio dove è stata custodita a lungo La Altagracia.

Nicolás de Ovando e i fratelli Trejo

Si racconta che il dipinto con l’immagine della Vergine di Altagracia arrivò a Hispaniola nel 1502, l’anno in cui Nicolás de Ovando mise piede sull’isola. L’immagine fu portata poi a Higüey dai fratelli Trejo, nel 1514 e fu associata subito ad un miracolo: il dipinto apparve su un albero di arancio. Sul piazzale antistante alla Chiesa di San Dionisio, che prosegue in un giardino pubblico, dove, all’ombra degli alberi, si trova una fila di lustrascarpe in attesa di soddisfare i loro clienti.

Un gruppo scultoreo in bronzo rappresenta i protagonisti che nei secoli sono stati i devoti fedeli che l’hanno frequentata. La struttura è semplice a navata unica. Sulla facciata anteriore, sorretta ai lati da dei contrafforti, spicca la torre a sinistra dell’ingresso principale, trasformata nel tempo, da primitivo campanile a torre dell’orologio nei primi del ‘900. Sulle pareti esterne, da un lato si trova un gruppo bronzeo, che ritrae la Crocifissione e dall’altro lato un altro, che rappresenta la Resurrezione.

Il mercato

Una passeggiata al mercato è il tuffo nella vita reale della città dove la musica, i profumi dei prodotti, i colori sono vivaci come sono vivaci gli abitanti.  

San Pedro de Macorís

San Pedro de Macorís è l’altra meta, a circa un’ora e un quarto d’auto da Higüey. Il capoluogo dell’omonima provincia si trova sulle rive del Mar dei Caraibi, sulla sponda orientale della foce del fiume Higuamo o Macorís. Il “Monumento a la cultura” un gruppo scultoreo progettato e costruito dall’architetto José Ignacio Morales meglio conosciuto come “El Artístico”. Fu inaugurato il 16 dicembre 2006, rappresenta i principali elementi che identificano la città. I suoi grandi giocatori di baseball, molti dei quali, più di 110, hanno giocato nella Major League Baseball. La città ha dato i natali a campioni come Johnny Cueto e Ramón Martínez. I poeti come René del Risco Bermúdez, Pedro Mir, detentore del titolo di Poeta Nazionale e Ludín Lugo Martínez. Una locomotiva, il trincia canna da zucchero e i granchi: rappresentano la sua economia e le sue glorie. E infine i Guloyas, simbolo della sua cultura.

I Guloyas sono personaggi tradizionali del carnevale di San Pedro di Macorís. Sono nati come espressione dei discendenti dei cocolos. Sono i neri schiavi immigrati nella città dalle isole caraibiche britanniche, alla fine del XIX secolo, giunti qui per lavorare nei campi di zucchero. La tradizione del ballo cocolo nel 2005 è stata iscritta nella lista del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità e Patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO.

I vigili del fuoco

Il monumento di El Artistico, nonostante dia molte indicazioni sulla città, non accenna affatto ai suoi monumenti. Il primo corpo dei vigili del fuoco della Repubblica Dominicana, è stato ospitato in un meraviglioso palazzo. Coi suoi cimeli racconta del suo inizio, quando del 1879 ci fu un incendio in uno zuccherificio. Dopo quell’evento il generale Dionisio García, riunì un gruppo di petromacorisani e organizzò la prima Brigata dei Vigili del Fuoco civili del Paese. Ironia della sorte anche questo luogo subì un incendio. Ebbe il primato di essere la prima caserma dei pompieri ad andare a fuoco, il resto è storia.

Il monumento e la Cattedrale

I primati non finiscono: il primo monumento del Paese dedicato ai Padri della Patria si trova qui. É situato di fronte alla Catedral de San Pedro Apóstol. La chiesa fu eretta nuovamente, dopo che la precedente fu distrutta dagli incendi e dagli uragani. Fu ricostruita con il primo carico di cemento che arrivò sull’isola, segnando l’inizio della modernizzazione e entrando nella storia del Paese, correva l’anno 1910. Le vetrate a grisaglia sono la collezione più importante e di maggior valore economico della Repubblica Dominicana.

Estadio de Béisbol e Pasteles en Hojas

Penultima esperienza. Visto che San Pedro de Macorís è riconosciuta per essere la città dei giocatori di baseball, ve ne accorgerete per i numerosi murales che li ritraggono in giro per la città. Andare all’Estadio de Béisbol e tifare una delle due squadre mentre si affrontano nel “diamante” durante i nove inning della partita non è una cattiva idea. Provate portare a casa una pallina autografata da un giocatore, magari, se si è fortunati, diventerà un famoso campione. Ultima tappa, non può mancare qualcosa da mettere sotto i denti. La delizia si chiama Pasteles en Hojas, quello però di Amable. È una vera squisitezza e senza dubbio soddisferà i palati che hanno voglia di assaggiare qualcosa di molto apprezzato dai dominicani.

Il nostro viaggio in Repubblica Dominicana è stato organizzato in partnership con il Ministero del Turismo del Repubblica Dominicana.

Ti è piaciuto il nostro racconto su Salvaleón de Higüey e San Pedro de Macorís?

Se sì! Puoi scoprirne altri che riguardano la Repubblica Dominicana cliccando qui.

Tags:

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *