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La Rocca Paolina di Perugia

Rocca Paolina

La guerra del sale

Perugia e la sua Rocca Paolina, ma sarebbe oppotuno dire quel che resta di lei. Un #socialcorner underground, che ha inizio con una disputa legata al sale. Partiamo dalle origini. Un papa, Paolo III, un bel giorno decide che i perugini devono acquistare il sale dalle sue saline a un prezzo doppio rispetto a quello di Siena. L’imposizione innescò ovviamente un crescendo di tensioni tra il vicario di Cristo e i cittadini che sfociò in uno scontro armato, ricordato come la guerra del sale, che purtroppo perse la città di Perugia.

Il primo progetto della rocca

Oltre alla antipatica presa di posizione del pontefice in merito alla questione del sale, si aggiunse anche la purga punitiva, furono, infatti, espropriate le case dei principali oppositori, concentrate soprattutto a Colle Landone, in particolare quelle della famiglia Baglioni che possedevano buona parte degli edifici in quell’area della città. Tra dolore, costernazione e sgomento iniziò la demolizione e l’inglobamento dei palazzi più belli e rappresentativi della città, per far posto al palazzo fortificato e alla Rocca Paolina. La rocca in un primo momento doveva essere costruita più a valle secondo il progetto di Antonio da Sangallo.

La visita del papa e il cambio dei progetti

In seguito alla visita del Papa in città, avvenuto nel 1541, un anno dopo dall’inizio dei lavori, che si conclusero nel 1543, il progetto iniziale del Sangallo subì un sostanziale cambiamento. Si narra che il papa decise che il palazzo fortificato costruito a monte doveva diventare la poderosa Rocca Paolina e quella che inizialmente doveva essere la Rocca costruita a valle sarebbe stata il mastio, detto la tenaglia. La Rocca e la Tenaglia saranno collegate tra loro da un imponente camminamento. Il Papa evidentemente volle dare un segno più incisivo del suo potere sulla città. Così fu deciso e così avvenne.

Le disastrose conseguenze

Le conseguenze per la città furono disastrose, sono stati spazzati via definitivamente palazzi gentilizi, più di 25 torri, scomparvero il borgo di Santa Giuliana, il monastero di Santa Maria delle Vergini, le parrocchie di San Cataldo, San Silvestro, Santa Lucia, San Martino. Fu demolita Santa Maria dei Servi e la porta etrusca del Sole.

Si salvarono soltanto la porta etrusca di porta Marzia del III sec. a.C., che Sangallo smontò e inglobò sul frontone della Rocca di levante. Sopravvissero anche quelle parti dei palazzi e le stradine medioevali inglobate e racchiuse all’interno della rocca stessa che diventarono in pratica i suoi sotterranei.

La città medioevale sotterranea

La fortezza Paolina simbolo di ingiustizia e dei sacrifici dei perugini è stata smantellata appena si è presentata l’occasione, la prima parziale demolizione avvenne nel 1848, in quell’anno furono abbattuti i baluardi e il mastio.

Ironia della sorte, il primo colpo di martello è stato inferto da un discendente della famiglia Baglioni, la famiglia che pagò il prezzo più “salato” per quell’opera tanto odiata.

Dopo un parziale restauro avvenuto nel 1860, voluto da papa Pio IX, fu definitivamente demolita tutta la parte che occupava l’attuale Piazza Italia. Oggi dopo il recupero di quei sotterranei sopravvisuti, la Rocca Paolina è visitabile ed è un interessantissima esperienza da vivere per quanti desiderano vedere una città medioevale ma sotterranea.

Se ti è piaciuto il nostro racconto sulla Rocca Paolina di Perugia, puoi trovare altri luoghi sotterranei da visitare e fotografare cliccando qui. Se non vuoi perdere i nostri scatti, seguici su Instagram @charmenoff

« Oh bella a’ suoi be’ dí Rocca Paolina
Co’ baluardi lunghi e i sproni a sghembo!
La pensò Paol terzo una mattina
Tra il latin del messale e quel del Bembo.
— Quel gregge perugino in tra i burroni
Troppo volentier— disse — mi si svia.
Per ammonire, il padre eterno ha i tuoni
Io suo vicario avrò l’artiglieria. »

Giosuè Carducci, Il canto dell’amore

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