Les Machines de l’Île a Nantes
Sull’isola fluviale di Nantes
È a Nantes, precisamente l’Île de Nantes, l’isola fluviale situata sul corso della Loira, all’area degli ex cantieri navali chiusi nel 1987, dove varavano le navi che avrebbero solcato i mari di tutto il mondo, come la più antica barca a vela europea ancora in servizio oggi, il Belem, il brigantino a tre alberi con scafo in acciaio, varato nel 1896, ha trovato i luoghi ideali nel 2003 Les Machines de l’île, lo straordinario progetto artistico nato dall’immaginazione di François Delaroziere e Pierre Orefice.
Ispiratori Jules Verne e Leonardo da Vinci
La tradizione al viaggio, l’importazione di specie rare ed esotiche, che giungevano via mare, hanno in qualche modo ispirato mondi immaginati dall’illustre cittadino di Nantes: Jules Verne, considerato da molti come il padre della fantascienza e poi l’universo meccanico di Leonardo da Vinci sono le figure, i riferimenti a cui si sono ispirati per le straordinarie Les Machines de l’île Nantes.
Le Grand Éléphant
Gli occhi dei bambini e degli adulti sono sgranati, pieni di stupore quando Le Grand Éléphant, il Grande Elefante, la maestosa bestia di 11,4 metri di altezza, 8,2 metri di larghezza, 21,6 metri di lunghezza e 48,4 tonnellate nelle cui “vene” scorrono 2.500 litri di olio idraulico, inizia a muoversi e fa un giro con a bordo i suoi 49 ospiti.
Il pachiderma ha sul dorso una casa con porte finestre e balconi al cui interno c’è un soggiorno e una terrazza alla quale si accede da una scala. L’enorme architettura mobile pare sia uscita come per incanto, materializzandosi, da una delle illustrazioni disegnate da Léon Benett del romanzo La casa a vapore. L’incanto in realtà è essere sul suo dorso mentre si muove godendo della vista sugli ex cantieri e sul fiume.
I Nefs
A fine giornata dopo gli ultimi giri e aver spruzzato acqua dalla sua proboscide, rientra in uno dei quattro Nefs Dubigeon, i quattro capannoni industriali costruiti tra il 1903 e il 1946. Le strutture sono state una pagina fondamentale della storia industriale della città. Alexandre Chemetoff col suo atelier ne ha seguito il recupero con un progetto. Mantenendo le dimensioni e forme originarie dei capannoni, dopo averli “svuotati, disossati”, ha ridato vita a questi grandi spazi, prima chiusi e ora aperti. “Il progetto di recupero rappresenta una metafora del progetto urbano dell’intera isola di Nantes”. Ora sotto l’architettura del tetto traslucido dei Nefs sono ospitati Le Grand Éléphant, La Galerie des Machines e l’Atelier-officina.
La Galerie des Machines
La Galerie des Machines è la collezione delle creazioni dove vengono testate macchine costruite dall’officina dell’azienda Le Machine. Lo zoo di macchine è un bestiario contemporaneo dove gli animali meccanici riposano indisturbati svegliati ogni tanto dai macchinisti che ne spiegano il funzionamento e la storia. È così che prendono il volo il colibrì, l’airone dispiega i suoi otto metri di apertura alare o esce dal suo buco un enorme ragno o molto lentamente, con la stessa velocità di quelli reali si unisce un bradipo sospeso su un ramo e poi un bruco.
Non vi meravigliate se all’improvviso, mossa da leve tirate dai bambini, arriva un’enorme formica meccanica. Se poi vi mettete in sella e iniziare a pedalare, sulle piante di papiri e canne, si muoveranno gli ingranaggi che vi faranno assisterete al battito d’ali di una nuvola di farfalle monarca del Messico durante la migrazione, una poesia.
Le Carrousel des Mondes Marins
A 250 metri dai Nefs si trova Le Carrousel des Mondes Marins una super giostra a tre livelli. Partendo dagli abissi del mare alla superficie si inizia a girare come giravano le navi degli armatori di Nantes, sui natanti fantasticano i viaggiatori e sembra di essere a bordo del portentoso sottomarino del capitano Nemo o seduti su uno dei mostri o animali marini creati appositamente nell’officina di Le Machine.
La struttura è di 25 metri di altezza e 22 di diametro, sorvegliata da 16 pescatori provenienti da tutti gli oceani del mondo. É il viaggio insieme al più temerario degli uomini di mare, il capitano compì i viaggi mirabolanti e visse straordinarie imprese, quelle scritte da Jules Verne, celebrato al museo a lui dedicato, che si trova sull’altra sponda della Loira proprio di fronte a Le Carrousel des Mondes Marins.
Si ha bisogno di sognare
Les Machines de l’Île a Nantes, affascinano, attraggono, seducono. Sono quelle invenzioni spettacolari nate dall’immaginazione e che l’immaginazione di chi le osserva smuove. I dettagli precisi di alcune parti della figura ricreata ed allo stesso tempo gli ingranaggi a vista, portano ad avvicinarsi e stimolano la curiosità assetata di sapere su come siano riusciti a risolvere per riprodurre i movimenti, resi simili a quelli reali. Si entra in confidenza col gigantesco giocattolo col quale, se vuoi puoi giocare. Les Machines de l’Île sono un cocktail perfettamente riuscito con elementi tecnologici attuali e immagini legate al passato sedimentate nel nostro bagaglio culturale. La parte razionale è appagata e si fonde con quella dell’emotività che ne gode. Le creazioni nascono “sull’isola che non c’è”, ma l’isola c’è e si trova a Nantes, in Francia. Ed è così, dal luogo da dove si partiva per andare verso mete lontane solo immaginate, adesso è diventato destinazione da raggiungere, perché qui si possono esplorare altri mondi: quelli immaginari.
Nantes è nel dipartimento della Loira Atlantica. Per tutte le info cliccare qui
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Viaggio in partnership con www.France.fr/it e Le Voyage à Nantes
Questo racconto è stato scritto acoltando All is Full of Love di Bjork