Sama Al Wasil Desert Camp

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Il Wahiba Sands

Il gommista in un villaggio al limite del deserto Wahiba Sands sgonfia leggermente gli pneumatici dell’auto prima di addentrarci nella distesa di sabbia. È l’ultima operazione di rito dopo aver percorso i 190 km in 2 ore con il mezzo 4×4 da Muscat, la capitale dell’Oman. Il viaggio in pieno deserto si sta per compiere. Punto d’arrivo è il Sama Al Wasil Desert Camp dove passeremo la notte. Seguiamo i segni sulla sabbia lasciati dalle automobili che ci hanno preceduto, non ancora cancellati dal vento, lungo la valle pianeggiante del deserto delimitato in entrambi i lati dalle dune che man mano diventano sempre più alte.

Il Sama Al Wasil Desert Camp Oman

Giunti a destinazione al Sama Al Wasil Desert Camp Oman dopo le consuete pratiche all’accoglienza ci rechiamo allo chalet dove lasciamo il bagaglio. Potevamo scegliere tra gli chalet standard, disposti uno a fianco dell’altro a formare un cerchio, o gli chalet familiari, tutti in muratura. Un peccato che le tende Sultano, le tende arabe, fossero già tutte occupate. In ogni caso gli chalet hanno il patio esterno, che i nostri “vicini” stanno vivendo in modi diversi, chi solo per rilassarsi, chi come area per far giocare i bimbi, chi per leggere un libro. Lo chalet è semplice, spartano, tutto piastrellato, con aria condizionata, si divide in tre parti: la camera, il bagno e il disimpegno all’ingresso.

La camera

La camera ha l’essenziale, il letto in mezzo alla stanza con le lenzuola candide con tappeti e cuscini colorati con motivi arabi, l’armadio fatto con semplici grucce appese su una stecca in legno sorretta da due fili fissati al soffitto, il bagno con doccia con tutto il necessario e alle pareti appesi oggetti realizzati a mano con le foglie di palma. Da sottolineare la pulizia, considerando il fatto di essere in pieno deserto, negli ambienti non c’è un granello di sabbia. Giusto il tempo di darci una rinfrescata e cambiarci d’abito, partiamo per recarci nel cuore del deserto, dove ci attende un tramonto magico, una storia che abbiamo già raccontato. Una volta rientrati, quando il luccichio delle stelle diventa sempre più intenso, è l’ora della cena.

Il buffet

È servita a buffet su un lungo ripiano in muratura piastrellato con maioliche decorate, illuminato con gruppi di piccoli lampadari in vetro multicolore e lampade in terracotta tipici, abbellito tra una pietanza e l’altra da oggetti e vasellame dell’artigianato locale. Indecisi su cosa mangiare, valutiamo le possibilità vista la varietà delle pietanze della tradizione. Dal barbecue gli arrosticini di cammello che ricordano incredibilmente quelli abruzzesi. La carne è cotta al momento, davanti agli ospiti.

Una tenda da circo

Per gustare i piatti c’è l’ampia copertura dove scegliere, se accomodarsi sulle sedie o sui cuscinoni all’araba, allietati con lo spettacolo dal vivo con strumenti e canti che ti immergono totalmente nello spirito e l’anima della regione. Sotto ad un’altra ampissima struttura a forma di tenda da circo ci si serve da soli il caffè all’omanita, quello con datteri. La bevanda è quella al cardamomo, rigorosamente calda e senza zucchero, sorseggiata mangiando i frutti della palma.

Isolati ma non troppo

Non c’è linea telefonica qui e non c’è neanche il WI-FI, è il luogo ideale se si vuole staccare e godere della sensazione di completa solitudine ed evasione dal mondo. Se però si ha il bisogno, basta scalare una duna nelle vicinanze, che si torna immediatamente connessi con la rete.

L’alba al deserto

Appena fuori dal camp dopo una faticosa arrampicata sulle dune, aiutandosi con una corda, si giunge sulla cima. Ci si accorge che il deserto è abitato da diversi animali, che durante la notte escono dai loro rifugi per poi scomparire all’aurora lasciando dietro di loro le orme sulla sabbia. Sedersi e attendere che il sole sorga in un panorama unico è la bellezza assoluta, uno spettacolo che regala sensazioni diverse. Che meraviglia e che privilegio godere dell’immensità del silenzio. Tornando al camp, volendo, si può prenotare un’escursione in jeep o passeggiate a dorso di cammello che arricchiscono l’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

Siamo stati in Oman in collaborazione con il Ministry of Heritage and Tourism – Sultanate of Oman e Desert Flower Tours. Per arrivare abbiamo volato con Etihad, la compagnia aerea più ecologia al mondo.

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Questo racconto è stato scritto acoltando: Comptine d’un autre été, l’après-midi di Yann Tiersen