Le Melanzane: proprietà e curiosità

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Lunghe, tonde, ovali, nere, viola o bianche. Sono tra gli ortaggi protagonisti dell’estate e spesso sono l’ingrediente principale di tante ricette della trazione culinaria italiana: oggi vi parliamo delle Melanzane.

Originarie delle zone calde della Cina dell’India sono state introdotte dati arabi in Sicilia nel Quattrocento. Gli Arabi le chiamavano “badingian” e in Italia venne inizialmente chiamata “petonciana”, “petonciano” o anche “petronciano” fino ad arrivare al nome attuale.

Come le patate, i pomodori e peperoni fanno parte della famiglia delle Solacee e il loro nome scientifico è Solanum melongena.

In Italia vengono coltivate al Sud, ma soprattutto in Sicilia.

Le melanzane sono un frutto ricco di acqua e sali minerali, ma che contengono anche una piccola quantità di Solanina, una sostanza alcaloidea glicosilata tossica. Questa sostanza, se assunta in grandi quantità, può dare mal di testa, sonnolenza e disturbi gastrointestinali. Ma c’è un rimedio: cuocendo le melanzane questa sostanza viene dimezzata se non addirittura eliminata. Quindi ci raccomandiamo che le consumiate sempre cotte.

Come dicevamo essendo ricche di acqua hanno grandi proprietà diuretiche e drenati. Sono ricche di vitamina A, C e del gruppo B, oltre a contenere una buona quantità di potassio, magnesio e fosforo.

Date le poche calorie la grande quantità di fibre le melanzane sono indicate per le diete ipocaloriche.

Sapete perché sono di colore viola intenso, tendente al nero? Perché è la loro forma di difesa geneticamente selezionata dalla pianta dai raggi ultravioletti del sole.

Tantissime sono le varietà, tra le più conosciute: Sabelle, Black Beauty, Tonda comune di Firenze, Tonda nera, Tonda bianca, Tonda bianca sfumata di rosa, Palermitana, Ovale Bianca, Galin, Giotto, Mostruosa di New York, Durona, Maya, Seta violetta lunga, Violetta di Napoli, Violetta palermitana e Morella.

Quando le acquistiamo dobbiamo fare attenzione a queste 3 cose:
– devono essere ben sode
– non devono avere ammaccature
– il picciolo deve essere saldo al corpo del frutto e non deve essere secco.

Una volta portate a casa le possiamo conservare in frigorifero per 6/7 giorni.

In cucina vengono utilizzate in tantissime ricette e in mille modi differenti: alla piastra, fritte, stufate, grigliate, al gratin o addirittura per creare delle deliziose marmellate.

Mercoledì vi daremo la nostra ricetta di un classico della tradizione siciliana.

Se avete una ricetta particolare e vi va di farcela conoscere potete scrivercela qui o qui.