“Tajulì pilosi”

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“Tajulì pilosi”, li conoscete?

Sono nati nelle campagne marchigiane quando le uova erano un lusso e le vergare (le donne che portavano avanti la famiglia e la casa) non volevano far mancare sulle proprie tavole un gustoso piatto di pasta.

I tagliolini vengono definiti “pelosi” perché l’impasto è composto solo da farina, generalmente un mix di grano tenero e grano duro, acqua e un pizzico di sale, quindi più ruvidi al palato. Sono più stretti, ma più spessi delle tagliatelle e sono perfetti per essere conditi con sughi molto corposi composti dagli scarti di prosciutto e lonza oppure da carne molto grassa.

Data la situazione attuale, anche se non di carestia, abbiamo deciso di darvi la ricetta dei “Tajulì pilosi” che è perfetta anche per le persone che seguono un regime alimentare vegano.

Ingredienti per 6 persone:
– 250 g di farina 0*
– 250 g di semola rivaccinata di grano duro*
– 250 g di acqua a temperatura ambiente
– 1 pizzico di sale fino

Mettiamo le farine mischiate a fontana sulla spianatoia, aggiungiamo le uova, il pizzico di sale e l’acqua al centro. Lavoriamo inglobando piano piano la farina, fino a che l’impasto non sia ben elastico. Avvolgiamolo con della pellicola per alimenti e facciamolo riposare per 30 minuti a temperatura ambiente (d’estate vi consigliamo in frigorifero).

Stendete la sfoglia con il matterello fino ad arrivare ad uno spessore di 3 mm. A questo punto spolveratela con pochissima semola in modo da andare a togliere l’eccessiva umidità.

Ora piegate le estremità opposte della sfoglia dall’esterno al centro e ancora per un paio di volte fino a arrivare ad avere una striscia unica di impasto.

Adesso è arrivato il momento di tagliare i vostri “Tajulì pilosi”. Con un coltello a lama piatta tagliate a strisce la sfoglia ripiegata con uno spessore di 4mm. Al taglio non devono risultare quadrati come lo spaghetto alla chitarra, ma tipo una tagliatella un po’ più spessa e stretta.

Una volta tagliati i “Tajulì pilosi” srotolateli e lasciateli asciugare sulla spianatoia.

Dopo almeno 5 minuti di riposo, cuocete in abbondante acqua bollente per 3 minuti o comunque fino a che non vengono a galla.

A noi piacciono molto conditi con abbondante guanciale soffritto, un’abbondante manciata di pecorino e una spolverata di pepe, che in un periodo così buoi come quello di questi giorni, ci coccola e ci rimette al mondo.

* prodotto Molino Rossetto