La Madonna del Parto a Monterchi

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Monterchi: il paese della madre dell’artista

Inizia l’Avvento, il tempo liturgico che precede e prepara al Natale e l’affresco la Madonna del Parto di Piero della Francesca, realizzato a Monterchi il paese natale della madre dell’artista, è il pretesto giusto per iniziarlo con l’arte. L’affresco era stato dipinto nell’antica Chiesa di Santa Maria di Momentana, già di Santa Maria in Silvis, una cappellina di campagna alle pendici di una collina in provincia di Arezzo.

Meta di pellegrinaggio di donne in attesa

Per molte donne, in dolce attesa, è stata meta di pellegrinaggio durante i secoli scorsi. Una pratica devozionale delle gravide all’immagine della Madonna ritratta in un momento importante della sua vita, per fare richiesta di protezione durante il travaglio e per pregare per la salute del nascituro. La bellezza dell’opera mozza il fiato. La Madonna del parto domina luminosa su tutto, ritratta col volto di una giovane fanciulla con gli abiti dell’epoca, con la mano destra posta sul pancione e l’altra sui reni a sorreggere il peso della vita che cresce nel suo “ventre”. La Maria ha lo sguardo rivolto verso il basso e l’attaccatura dei capelli alta che mette in evidenza la fronte, secondo i dettami della moda di quel periodo. A destra e sinistra della Madre di Gesù sono ritratti due angeli speculari tra loro, realizzati da Piero con lo stesso cartone.

Ora è esposta in un edificio del borgo

Dal 1455 al 1459 il lasso di tempo per il completamento dell’opera. L’affresco è stato staccato dalla parete della chiesa dove venne realizzato dall’astista di San Sepolcro. Oggi si trova all’interno di un edificio di epoca fascista situato nel borgo. Basta poco per un altro bel viaggio alla scoperta del museo diffuso d’Italia e per iniziare al meglio l’avvento.

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Questo racconto lo abbiamo scritto ascoltando: Palestrina, Missa Papae Marcelli



“Ave, Maria, grátia plena Dóminus tecum. Benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.

L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,  perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.”