Il Forte di Agra

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Una tra le importantissime mete dove leggere le “pagine” di storia, d’architettura e d’arte della dinastia dei Moghul in India è alla città di Agra dello stato dell’Uttar Pradesh. Il Forte di Agra è la perla da visitare, che tra l’altro dista soltanto 2,5 chilometri dal Taj Mahal. Entrambi i siti sono iscritti nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Il tradimento, le innovazioni e gli elefanti

Immaginate Daulat Khan Lodi uno dei governatori dell’imperatore del sultanato di Dehli e che assolda un esercito guidato da Babur, discendente della quattordicesima generazione da parte di madre di Gengis Khan e gli affida il compito di battere l’imperatore Ibrahim Lodi in modo da prenderne il posto. Ma i piani di quel governatore non coincidono con quelli di Babur. Quest’ultimo giunse in India con l’idea di rivendicare territori indiani già occupati in passato da un suo antenato. La vittoria di Panipat nel 1526 sull’esercito di Ibrahim Lodi segnò l’inizio dell’impero Moghul.

Una vittoria schiacciante nonostante il numero dell’esercito di mercenari giunto dall’Uzbekistan fosse inferiore rispetto all’esercito avversario di cinque per alcuni storici per altri addirittura di dieci volte. Decisivi i cannoni, sconosciuti all’esercito dell’imperatore. L’effetto che ebbero le esplosioni della polvere da sparo sugli elefanti fu devastante. I pachidermi spaventati dai boati calpestarono e scompaginarono le fila dei soldati dell’esercito determinando la sconfitta di Ibrahim.


Gli edifici

Il Forte di Agra è considerato uno dei monumenti più importanti dell’India. Costruito e vissuto da quattro generazioni della dinastia dei Moghul. Dal 1565 al 1573 fu l’imperatore Moghul Akbar a far costruire l’imponente forte di arenaria rossa cinto da un muro fortificato alto 21m lungo circa 3km. Un fossato circonda il forte, all’epoca era riempito d’acqua e vi crescevano i fiori di loto ma era abitato da serpenti e coccodrilli. Al forte si accedeva da una delle quattro porte principali disposte sui quattro lati. All’interno delle mura sono stati costruiti molti palazzi come il Moti Masjid, Pearl Masjid, Jahangir Maha. La Nagina Masjid costruita per le dame della corte del forte. Il Khas Mahal, il Musamman Burj eretto sul lato destro del Khas Mahal da Shāh Jahān, è in questo palazzo che l’imperatore fu imprigionato dal figlio.

È qui che lo straordinario uomo trascorse i suoi ultimi giorni ed era solito vedere il Taj Mahal ricordando la sua amata moglie. Il Diwan-i-Khas è stato realizzato per le udienze private eretto con i pilastri decorati di marmo bianco. Il Diwan-i Aam dove è stato collocato il famoso trono di pavone agli inizi del XVII secolo sempre dall’imperatore Shah Jahan. La seduta aveva un valore economico superiore del Taj Mahal, riuniva, infatti, le più preziose pietre raccolte dai Moghul in tutta l’India.


Le tre magie

Al Forte di Agra potete vedere tre “magie” che potete scoprire facendovele svelare da qualche guida. La prima la potete vedere alla camera della figlia maggiore di Shāh Jahān. È l’effetto 3D, la sensazione che il Taj Mahal man mano che vi allontanate dalla finestra vi apparirà misteriosamente sempre più grande. La seconda è quella della camera che al suo esterno non ha alcuna finestra ed invece entrando al suo interno la finestra c’è ed è tra l’altro un ingegnoso sistema di areazione per rinfrescare l’ambiente.

L’ultima magia è quella di una stanza dove due persone che si trovano su due lati opposti dell’ambiente distanti una venticinquina di metri parlando verso il muro sottovoce girati di spalle l’uno rispetto all’altro riusciranno a sentirsi benissimo. È una sorta di interfono ante litteram frutto del metodo di costruzione che permette alle vibrazioni della voce di percorrere le pareti e passare da un lato all’altro della stanza senza che gli altri che sono al suo interno possano sentire ciò che vi state dicendo.

Il dominio britannico

Del dominio britannico restano dei segni evidenti. Il primo è la tomba John Russell Colvin. A detta di quelli del posto è uno sconosciuto governatore per i britannici morto nel 1857, che disponendo la sua sepoltura quì si è ritagliato uno spazio per non essere dimenticato. Il secondo segno sono le tristi raschiature sul soffitto di un intero palazzo dove è stato asportato tutto l’oro che decorava le stanze danneggiandolo irrimediabilmente.

Ultima chicca, il famoso diamante Koh-I-Noor di 105,602 carati, che è tra i gioielli più preziosi della corona inglese. Era il gioiello appartenuto al sovrano Moghul Muhammad Babur, ottenuto come offerta di pace nel 1526, quando invase e conquistò Delhi. Il nome del diamante significa Montagna di luce. Dal 1849 fa parte dei gioielli della corona inglese in senso letterale perché è proprio incastonato al centro della croce della corona della regina Elisabetta II. Ne entrò in possesso la regina Vittoria, durante la conquista della regione indiana del Punjab.


Maledetto o portafortuna?

Il possesso del diamante è ancora oggi è terreno di scontro con l’India che ne rivendica la proprietà. Pare che il diamante sia maledetto se indossato da un uomo, mentre se indossato da una sovrana donna esso dona longevità e fortuna. Considerando i tristi accadimenti vissuti dai sovrani Moghul e il raggiungimento del 70° anno al trono della sovrana britannica, senza essere scaramantici pare sia un fatto certo.


Il Forte di Agra è una delle innumerevoli meraviglie dell’India che abbiamo scoperto grazie alla consulenza di Yatra Exotic Routes ed Incredible India.

Puoi leggere anche il nostro racconto sul Taj Mahal.

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Questo racconto è stato scritto ascoltando Kungs – Never Going Home