Destinazione Loches!

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La fortezza medievale meglio conservata

Che splendida destinazione Loches! I paesaggi intorno a quella che fu una Città Reale sono pennellati di giallo della colza, che cresce in abbondanza, le colline sono lievi e tappezzate di prati verdissimi e i boschi, innumerevoli boschi privati e pubblici. Il bosco di Loches che di estende per 25 chilometri in lunghezza, al cui interno vi sono quattro obelischi per orientarsi con facilità, è una gemma. È assicurato, se ci si inoltra per una passeggiata, non ci perde.

Il comune della Val de l’Indre, è una delle fortezze medievali meglio conservate d’Europa, è stato una Città Reale situato sull’antica strada che collega Amboise a Poitiers. Il suo patrimonio è unico ed eccezionale, ma lo è soprattutto perché racconta pagine straordinarie della storia di Francia. Tra le mura degli edifici della cittadina, che si è sviluppata concentricamente attorno a uno sperone roccioso naturale, sono nati amori scandalosi, sono passati re di Francia e d’Inghilterra, addirittura una pulzella ed un re santificati.

Donjon e gli illustri prigionieri

Mentre facciamo quattro passi nella città alla scoperta degli edifici, gli echi delle voci dei personaggi che li hanno abitati si fanno sentire, amplificati da chi vuol farli conoscere da vicino. Ecco il Donjon la torre alta 36 metri eretta dal Conte di Angiò Folco III, il Nero (970circa – 1040), tra il 1013 e il 1035. Attorno al torrione se le sono date di santa ragione per il controllo del territorio Capetingi e Plantageneti e visti gli attacchi, si pensò bene di fortificare ulteriormente intorno alla quella torre tra il XII e il XV secolo.

Non molti sanno che qui sono stati rinchiusi diversi prigionieri d’alto rango come Ludovico Sforza (1452 – 1508). Il Moro vi ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, dal 1504 fino al 27 maggio 1508 data della sua morte, dopo essere stato preso prigioniero da Luigi XII di Francia (1462 – 1515). La sua cella nella Tour du Martelet pare sia affrescata proprio da lui, in fondo doveva pur far passare il tempo, si sarà ispirato a Leonardo da Vinci (1452 – 1519)? A lungo il genio toscano è stato alla sua corte a Milano. Con l’HistoPad, il touch pad che viene dato al visitatore all’inizio della visita, si possono visualizzare gran parte delle stanze varcando le porte del tempo e vedere le ricostruzioni spostando a piacimento l’HistoPad, scoprendo come erano gli ambienti. Un’esperienza immersiva multimediale, un modo divertentissimo e interattivo, adatto per i bambini e per i bambini che sono diventati adulti.

La dimora dei vip

Come dicevamo Loches fu contesa tra i re di Francia e i Plantageneti. Il castello nel giro di un decennio cambia proprietari come se fosse un albergo. Occupato dalle truppe del re di Francia nel 1194, fu ripreso lo stesso anno da Riccardo I d’Inghilterra Cuor di Leone (1157 – 1199) quello di Robin Hood, ve lo ricordate? Recuperato di nuovo dal re di Francia Filippo II Augusto (1165 – 1223) nel 1205. Ottenne lo status di città reale nel 1249 da Luigi IX (1214 – 1270) avete presente? Quello che sarà santificato, al quale è dedicata la Chiesa di San Luigi dei Francesi, vicino a Piazza Navona a Roma. È la Chiesa Nazionale Francese.

Vi domanderete, perché questo volo pindarico? Ecco la risposta, la chiesa romana dedicata al sovrano santificato custodisce ben tre Caravaggio (1571 – 1610) nella Cappella Contarelli e a Loches sono state ritrovate, nel 1999, nascoste sotto l’organo della chiesa di Saint-Antoine, due tele: “Pellegrinaggio di Nostro Signore a Emmaus” e “San Tommaso che mette il dito nella piaga di Cristo“, attribuite dagli esperti, dopo un attento e lungo studio a Michelangelo Merisi. Pare che siano arrivate a Loches tramite Philippe de Béthune (1561 – 1649), un diplomatico e ambasciatore, il quale le acquistò a Roma dallo stesso Caravaggio. I due dipinti sono i primi caravaggeschi ad essere portati in Francia.

Da Delfino a re e la santa

Dal momento in cui divenne città reale il ruolo militare di Loches, venne un po’ a scemare. Pur mantenendo la funzione difensiva, politica e di prigione di stato, divenne sempre più una cittadella residenziale. Dei cambiamenti ne è testimone l’elegante Dimora Reale sorta sull’estremità nord dello sperone roccioso. La prima parte era stata costruita da Luigi I d’Angiò (1339 – 1384) fratello del re Carlo V (1338 – 1380) ma di lui ci interessa poco. Le vicende succulente sono quelle legate a Carlo VII (1422 – 1461). Innanzitutto ve la ricordate la Guerra dei Cento Anni (1337-1453)? Ecco! Carlo VII preferì la residenza di Loches perché vicina al teatro delle operazioni di riconquista durante l’ultima fase della guerra. Nella sala Grande del palazzo giunse la Pulzella d’Orléans: Giovanna d’Arco (1412 – 1431), dopo la liberazione di Orléans dagli inglesi.

La santa e l’amante del re

La santa patrona della Francia convinse il Delfino a raggiungere Reims dove fu incoronato. Il destino di Giovanna fu tutt’altro che piacevole, fu catturata, processata e arsa viva per eresia. Incredibile! La chiesa la condannò al rogo, poi considerò nullo il processo e infine la santificò. I misteri scivolosi, dove è meglio non addentarsi, della Chiesa. Dal sacro passiamo al profano, per chi ama il gossip. Carlo VII, detto il Vittorioso, era sposato con Maria d’Angiò (1404 – 1463) ma il suo cuore è appartenuto ad un’altra donna: Agnès Sorel (1422 circa – 1450) che amò profondamente e fu ricambiato allo stesso modo.

Agnès Sorel con la sua bellezza, la sua intelligenza, il suo stile ha influenzato la moda, le regole sociali, dando impulso al cambiamento. Ebbe una grande influenza sul re, il quale per tenerla vicina a sé, la mise al servizio della regina Maria d’Angiò come damigella. Un boccone amaro che la regina dovette suo malgrado ingoiare. La donna è stata uno dei motivi dei fortissimi attriti col Delfino di Francia Luigi XI (1423-1483). Con il re ebbe tre figlie, tutte riconosciute e dal 1444, è diventata la prima favorita ufficiale di un re di Francia. Fino ad allora, tutti i sovrani i panni sporchi li lavavano in casa, ed erano soliti nascondere i legami extraconiugali, a maggior ragione se cristiani.

La due volte regina di Francia

La chicca della dimora è la piccola cappella decorata con una moltitudine di ermellini bretoni. È l’oratorio in stile gotico voluto dalla due volte regina di Francia Anna di Bretagna (1477 – 1514) la quale riuscì a sposare due sovrani di Francia, uno dopo l’altro Carlo VIII (1470-1498) e Luigi XII (1462 -1515).

Collegiata di Sant’Orso e la tomba d’alabastro

Vicino alla Dimora Reale si trova la Collegiata di SantOrso. Un gioiello d’arte romana caratterizzata da due particolarissime cupole piramidali e il portale policromo scolpito con le raffigurazioni di personaggi e animali medievali. La chiesa ha un’unica navata con volte in pietra. Al suo interno, è ritornata dal 2005, la magnifica tomba, la statua giacente in alabastro di Agnès Sorel. È qui dove adesso giace la prima amante ufficiale di un re di Francia, nonché musa degli artisti e il soggetto dei dipinti, come la Vergine di Melun di Jean Fouquet (1420 circa – 1481) che ritrae Agnès Sorel come se fosse una Madonna con Bambino.

Un delitto o un errore?

Recenti analisi fatte sulle spoglie mortali della favorita del re, rivelano un dettaglio sulla morte. Nel corpo è stata trovata un’altissima concentrazione di mercurio. Si ipotizza che sia stata avvelenata o che le sia stata somministrata un’errata quantità di mercurio. Il metallo liquido all’epoca era utilizzato in piccole dosi per curarsi. Il quantitativo altissimo riscontrato, considerando le forti tensioni che creò “la dame de beauté” a corte, fanno supporre che sia stato utilizzato per sbarazzarsi di lei.

Due giardini e molto altro

Ed infine due giardini: il Giardino Saint Louis a fianco alla Collegiata di Saint-Ours dal quale si gode di una vista mozzafiato su tutta la città e su Beaulieu-lès-Loches più a valle col suo splendido campanile da poco restaurato e visitabile e il giardino pubblico a valle. Inaugurato nel 1909 da questo magnifico angolo verde ci si può sbizzarrire a fotografare la fortezza da un punto panoramico che ne esalta la bellezza.

Il giardino è da visitare per la particolare architettura del paesaggio e le sue caratteristiche: è un tipico giardino della Belle Époque. La torre di Saint’Antoine, Porte Picois, Porte des Cordeliers, la passeggiata panoramica sul lungofiume Indre, il corso d’acqua che percorre tutta la città offrendo suggestivi scorci, la Maison-Musée Lansyer, dal suo giardino si accede alla Terrazza de la Porte Royale che offre un’altro punto di vista cittadino e tanto, tanto altro.

La collana di perle

Insomma a farla breve Loches è quella meta che trae in inganno. Immagini che in poco tempo la visiti ed invece le bellezze sono talmente tante e tali da dover prender fiato e prolungare la sosta più a lungo del previsto, perché Loches nel Sud Touraine è come una lunga collana di perle, ogni perla merita la giusta attenzione e perderne una soltanto è un vero peccato.


Dove dormire

Troglo di Diane è un alloggio con cucina indipendente in un ipogeo nell’arenaria con la vista sul Castello di Loches.

Dove mangiare: tre possibilità tutte interessanti

  • Le P’tit Restau di Marie & Matthieu: è un ristorantino delizioso dove tutto è fatto in casa. La scelta dei proprietari è quella di utilizzare solo prodotti freschi e di stagione, acquistando tutto quello che occorre, quandoè possibile a livello locale, ma sempre con una particolare attenzione alla qualità con un’occhio all’etica delle aziende che che li vendono.
  • Le Prosper è un ristorante in stile bistrot ai piedi della Tour Saint-Antoine a Loches, che propone un menu veloce a base di prodotti freschi locali.
  • Amoremio gestito una famiglia di italiani che si è trasferita a Loches. Francesca e la sua famiglia vi faranno sentire con la loro cucina come se foste in Italia.

Loches è nel dipartimento dell’Indre-et-Loire situata a sud da Chedigny e a est di Le Louroux. Per tutte le info cliccare qui.

Per raggiungere la destinazione abbiamo viaggiato con Air France clicca qui per prenotare.

Viaggio in partnership con www.France.fr/it e Office de tourisme Loches Touraine Châteaux de la Loire