Aielli i murales e le stelle

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Il borgo che si specchiava sul Fucino

Aielli è un piccolo borgo abruzzese che dall’alto dei suoi mille metri s.l.m. si è specchiato per secoli sul lago del Fucino. Quel lago che, il terzo d’Italia per estensione, non c’è più, prosciugato per volontà e coi denari di Alessandro Raffaele Torlonia scomparso anch’egli come il resto della sua famiglia.

Se vogliamo crederci, mentre il lago spariva dalle cartine geografiche, lo spirito del Fucino si vendicava cancellando i Torlonia dalle pagine successive della storia.

Il museo a cielo aperto

Aielli è adagiato su una delle increspature della montagna del parco regionale Velino e Sirente. I due monti sono testimoni immutati e imperturbabili, che da millenni osservano ciò che accade a valle. Se le fortune del borgo sono state altalenanti, in questi ultimi anni rivive e vive un momento di gloria.

I molti turisti e viaggiatori passano a visitarlo diventando meta, soprattutto dei giovani attratti dalle opere dipinte direttamente sulle facciate delle case. Un museo en plain air che custodisce opere sparse in tutta la città. I numerosi murales sono fotografati da fiumi di persone armate di cellulare e fotocamere pronte a immortalare le opere nei più disparati modi. Scatti che poi sono condivisi sui social che richiamano altri visitatori.

Fontamara e non solo

Una notorietà rinnovata, dopo quella che Aielli visse quando fu il set cinematografico del film Fontamara, tratto dal romanzo di Ignazio Silone nato a Pescina a pochi chilometri del borgo dei murales, la regia è di Carlo Lizzani. Fontamara torna di nuovo protagonista in chiave contemporanea perché scritta interamente da un artista sulla facciata dell’edificio ai piedi della torre medievale detta Torre delle Stelle, la torre che ospita l’osservatorio astronomico e il Museo delle Luna.

Quella torre posta sul punto più alto del borgo, da struttura strategica di osservazione in epoche passate per la difesa del territorio, è diventata meta per gli osservatori delle stelle.

Che meraviglia trovare donne anziane davanti al portone di casa sedute sulle sedie impagliate deformate dal peso, mentre fanno centrini a uncinetto, esortano i visitatori a “veder bene” il loro amato borgo.
Ci sarebbero altre cose da raccontare su Aielli, ma perché togliere il gusto della scoperta. Il nostro invito è fatto sta a voi coglierlo.

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