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Il Guerriero di Capestrano

Guerriero di Capestrano

Il MANDA

Siamo a Chieti di fronte a Villa Frigerj, sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, impazienti di “incontrare” il Guerriero di Capestrano.

Attraversiamo il portone dell’ingresso, ci si ritroviamo subito nell’ampia galleria, dove sono disposte, accostate alle pareti a destra e sinistra, le splendide sculture di epoca romana. A metà galleria su un lato si trova la monumentale scala, sorretta da colonne doriche, che conduce al piano superiore. Ci inoltriamo al primo piano del museo completamente rinnovato, che propone un percorso che segue un criterio etnico-territoriale.

L’esposizione è semplice chiara e accattivante. Comprendiamo con piacevolezza chi erano i Vestini Transmontani, i Vestini Cismontani, i Peligni, i Marrucini, i Carricini, raccontati dalle fasi iniziali dell’Età del Ferro fino all’Alto Medio Evo.

Il Guerriero di Capestrano

Torniamo al piano terra dove il percorso propone la scoperta dei Sabini, i Frentani, gli Equi e i Marsi, tutti popoli italici dell’Abruzzo preromano che coi i loro magnifici artefatti testimoniano un periodo storico. E poi c’è la star: il Guerriero di Capestrano la scultura rinvenuta nel 1934 nella necropoli dell’antica città di Aufinum, località situata a nord-ovest di Capestrano in provincia de L’Aquila.

Mimmo Paladino ha definito il Guerriero la sua “magnifica ossessione“. Il maestro campano, considerato uno dei più importanti rappresentanti della Transavanguardia, il movimento di Achille Bonito Oliva, ha ideato e realizzato la sala dove è collocata la statua simbolo dell’Abruzzo.

La scultura “non meritava di restare confinata tra i reperti archeologici, anche se preziosi, ma abbisognava di un proprio spazio vitale che ne mettesse in luce tutto il significato. Anche perché non si tratta di un’opera isolata ma fa parte di una serie di statue giunte mutile, mentre il “Guerriero” è pervenuto miracolosamente integro ed è stato considerato l’incarnazione delle virtù italiche”.

Chi è il Guerriero?

L’opera, è alta oltre due metri ed è realizzata in piedi con un unico blocco di pietra. Il Guerriero è vestito con gli strumenti bellici e un enorme copricapo a tesa larga piatta del diametro di circa 65 cm. Spettacolare l’opera e spettacolare l’allestimento che la avvolge.

La sculturta del VI secolo a.C. è sorretta da due pilastrini, sui quali sono scolpite delle lance e l’iscrizione che è ancora oggetto di dibattito. Il significato del testo secondo Adriano la Regina, recita: Me, bella immagine, fece Aninis (lo scultore), per il re Nevio Pompuledio. Abbiamo omesso parecchi dettagli sulle bellezze custodite in questo museo. Pensiamo che siano inutili tante parole quando è possibile raggiungere Villa Frigerj e godere del contatto diretto coi reperti.

Un’altra gemma della nostra magnifica Italia. Ne potete scoprire altre sulla nostra rubrica SocialCorner, i luoghi più instagrammabili di sempre. Se vi va Cliccate qui. Se non volete perdere i nostri scatti, seguiteci su Instagram @charmenoff

“Il coraggio è la qualità principale di una mente da Guerriero.” 

Ravi Batra

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